lunedì 5 ottobre 2009

AREA GENITORI/BAMBINI PREMATURI IN AUMENTO

IL RAPPORTO
L'Oms: sempre più bambini prematuri
Il numero in crescita in tutto il mondo. Le maternità sempre più tardive fra le possibile cause
(Ansa)MILANO - Un bambino su dieci nasce prematuro, e di questi molti avranno problemi di salute cronici mentre altri non ce la fanno e muoiono nel primo mese di vita. È questo il risultato presentato dall’organizzazione non governativa March of Dimes alla quarta Conferenza internazionale sui difetti alla nascita e le disabilità nei Paesi emergenti, inaugurata ieri a New Delhi, in India. I dati sono stati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità e riguardano la popolazione globale, non limitandosi solo ai Paesi in via di sviluppo. E se è vero – come era presumibile – che le percentuali di nascite premature sono più alte in Africa (11,9 per cento), stupisce trovare il Nord America (10,6 per cento) al secondo posto. Seguono poi Asia (9,1 per cento), America latina (8,1 per cento) Australia (6,4 per cento) ed Europa 6,2 per cento). Se invece delle percentuali si valutano i valori assoluti, Africa e Asia primeggiano in questa triste classifica.

FECONDAZIONE ASSISTITA - Resta comunque sorprendente il dato nordamericano, anche perché – come riporta allarmato il Wall Street Journal – è cresciuto del 36 per cento negli ultimi 25 anni. Inoltre i dati americani, a differenza soprattutto di quelli africani – dove il censimento delle nascite è più problematico – sono molto più attendibili. La spiegazione di tale peggioramento nelle condizioni dei neonati a stelle e strisce (ma i dati riguardano anche il Canada) risiederebbe secondo i ricercatori nei sempre più numerosi tentativi di avere figli anche in tarda età. Il numero di donne che cerca di diventare mamma dopo il trentacinquesimo anno di età è aumentato sensibilmente, col conseguente aumento del rischio di problemi di gestazione, e le tecniche per migliorare la fertilità e quelle di fecondazione assistita hanno fatto crescere i parti multipli. Le nascite premature, oltre che a gravi problemi di salute, comportano anche un aumento delle spese per la sanità pubblica: si stima che negli Stati Uniti i costi per curare i nati prima della trentasettesima settimana ammontino a 26 miliardi di dollari l’anno.
Gabriele De Palma Dal Corriere della Sera